maggio 2016

Letto in un giorno, subito amato il libro e colei che lo scrisse.
Laura Lepetit è stata la fondatrice di La Tartaruga, casa editrice con sede a Milano che pubblicava solo libri scritti da donne. Donne di grande spessore: Virginia Woolf, Gertrude Stein, Doris Lessing, Alice Munro. In queste pagine la signora Lepetit ci parla della sua vita, di come è arrivata alla casa editrice, di cosa è successo prima, durante e dopo. Di tutte le donne che ha conosciuto e che l'hanno aiutata a diventare quella che è ora.
E io adoro questa donna. Leggera, ma assolutamente non superficiale, una donna che racconta la sua vita con leggerezza e humour e gentilezza e candore, una donna di cui è un vero piacere leggere. Radio Popolare, il gruppo di Rivolta Femminile di Carla Lonzi, con cui i rapporti si interromperanno una volta deciso di creare La Tartaruga, la Libreria delle Donne, la guerra, e soprattutto i libri. Gli incontri con la nipote di Virginia Woolf, le cene a base delle ricette di Alice B. Toklas, Fernanda Pivano.
Un libro pieno e denso ma insieme leggero, da gustare in un giorno come un dolce tanto atteso. Una meraviglia. 

Laura Lepetit
Autobiografia di una femminista distratta
Nottetempo
Euro 12

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Read in a single day, immediately loved the book and who wrote it.
Laura Lepetit is the founder of La Tartaruga, publishing house in Milan who publishes only books written by women. Women of depth: Virginia Woolf, Gertrude Stein, Doris Lessing, Alice Munro. In these pages, Mrs Lepetit tells about her life, her journey to the publishing house, what happened before, during and after. Of every woman she met and helped her to become the woman she is now.
And I love this woman. She is light, but absolutely not superficial, a woman who tells her story with lightness and humour and kindness and candour, a woman who is a pleasure to read about. Radio Popolare, the group of Women Revolt lead by Carla Lonzi, with who the friendship ended because La Tartaruga, the Bookshop of Women, war, and most of all, books.
Meeting Virginia Woolf's niece, dinners made cooking the Alice B.Toklas's recipes, Fernanda Pivano.
A full and dense book but light too, to enjoy in a day as a much desired dessert. A marvel. 

Laura Lepetit
Autobiography of a distracted feminist

Mi sono accorta da un po' di tempo che, nelle mie scelte letterarie, sono più attenta al mondo femminile. Complice una collaborazione lavorativa, sono più propensa ad acquistare libri di scrittrici e a guardare maggiormente ai personaggi femminili. Verrebbe da dire che in questo libro sarebbe stato difficilmente non fare altrettanto, visto che la protagonista femminile, Eleonora, e anche l'io narrante. Una voce che scavalca completamente colui che al romanzo dà il nome e scusate se non ne dirò niente.
Eleonora é fantastica. Una vera donna, sensuale, intelligente, maliziosa, usa il cervello come arma di seduzione. Adoro il modo in cui capisce le persone dai piccoli gesti e dall'abbigliamento. Adoro la sua eleganza mai scontata ed esagerata, il suo essere esigente, la sua ricerca del bello. Una di quelle donne la cui vicinanza arricchisce e la cui amicizia é preziosa.
Michela Murgia ha delineato questo bellissimo personaggio, e non mi stupirei che fosse un riflesso della stessa autrice.
L'ambientazione di alcune scene nella mia città e alcuni richiami come alcune parole mi hanno fatta sentire ancora più partecipe di questo romanzo.
Una bellissima lettura.

Michela Murgia
Chirù
Einaudi
Ebook

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I've realized that it's a long while, in my literary choices, I'm more careful to the feminine world. Aided by the a job collaboration, I'm more penchant to buying female writers' books and looking more carefully at the feminine characters. Well, in this book it's pretty difficult to do otherwise, because the feminine main character, Eleonora, is the first person narrator too. A voice completely overstepping who has the book entitled after him and sorry if I'm not going to tell anything about him. Eleonora is fantastic. A real woman, sensual, smart, mischievous, she uses her brain for seduction. I love the way she understands people by little details and their clothes. I love her elegance never predictable and excessive, her looking for beauty. One of those women which affinity enriches and friendship is precious.
Michela Murgia outlined this beautiful character, and I'm not surprised if she is a picture of the own writer.
The setting of some pages in my city and some reference using Sardinian language make me feel more participating in this novel.
A beautiful reading.

Michela Murgia
Chirù

Reading is escape, and the opposite of escape; it's a way to make contact with reality after a day of making things up, and it's a way of making contact with someone else's imagination after a day that's all too real.

Nora Ephron (Nata il 19 maggio 1941)

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giovedì 19 maggio 2016

"Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi é finita".

Una sera, Joan e John tornano a casa, si siedono per cenare e John ha un infarto. Morirà la sera stessa in ospedale. Da cinque giorni, la loro unica figlia Quintana era ricoverata priva di sensi a seguito di polmonite e shock settico. Questo é il racconto dal punto di vista di Joan del dopo.
Una donna che ha perso l'uomo con cui condivideva tutto da quarant'anni. Dopo un anno ancora vuole raccontargli ogni pensiero, ogni sensazione. Ma dopo un anno sta riprendendo la sua vita, sta creando nuovi ricordi.
Una storia che avrebbe potuto essere molto più triste e strappalacrime. Invece, la Didion si mostra come una donna razionale, che vuole sapere ogni minimo dettaglio, perfezionista al dettaglio. A parte quel pensiero magico, quella scintilla speciale che le avrebbe riportato indietro suo marito.
Diverso da quello che mi immaginavo. Ma molto bello.

Joan Didion
L'anno del pensiero magico
Il Saggiatore
Euro 9

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"You sit down to dinner and life as you know it ends."

One evening, Joan and John come back home, sit down for dinner and John suffers an heart attack. He will die that night at the hospital. Five days before, their only child Quintana has been hospitalized un-conscious with pneumonia which developed into septic shock. This is the story of what happened next from the point of view of Joan.
A woman who lost the man with whom she shared everything for forty years. After a year she still wants to tell him every thought, every feeling. But after that year she is coming back to her own life, she is creating new memories.
A story that could have been more sad and heart breaking. Instead, Mrs Didion shows herself as a rational woman, who wants to know every little detail, perfectionist. Aside from that magical thinking, that special spark that would bring back her husband.
Different by what I thought. But very beautiful.

Joan Didion
The Year of Magical Thinking

Come potete notare dal post sulle mie letture del mese di Aprile, è stato un periodo caratterizzato dalle letture di storia inglese. Prima Enrico VIII e Elisabetta I, ora Vittoria d'Inghilterra. Un re e due regine che hanno fatto la grandezza dell'Inghilterra e che l'hanno costruita e portata a essere quello che è oggi.
Il libro di cui sto facendo la recensione è interessante anche per un altro motivo: l'autore è infatti un componente del famosissimo Bloomsbury Group, di cui faceva parte anche Virginia Woolf. Quindi, una personalità di tutto rispetto, con uno sguardo moderno. Mr Stratchey ci racconta la storia di Vittoria, il suo impeto vitale, il suo grande amore per il marito Alberto, le sue simpatie accese per uno o l'altro dei suoi ministri, la cura della nazione e della sua famiglia.
Ne esce il ritratto di una donna unica ma allo stesso tempo comune, a metà tra essere la grande regina e una moglie e mamma a tempo pieno. Devo ammettere che, ma probabilmente era proprio così, il ritratto che ne esce è che forse lui era quello adatto a regnare e lei a essere il principe consorte. Lui pratico e intelligente, lei impulsiva e legata in modo esagerato alle tradizioni e al passato. Se dal libro sappiamo tutto su quelle che sono state le migliorie, le mosse politiche e sociali di Alberto, il ruolo di Vittoria sembra meno attivo e meno incisivo, guidata pressochè completamente dal ministro preferito di turno. Alla fine del libro la ricordo soprattutto per essere buona e brava, un modello di virtù e di modestia. Avrei forse preferito più "politica", col rischio che fosse un libro noioso.
Non lo è, noioso, decisamente. Ma ho recepito la personalità di Vittoria, non la grandezza della Regina Vittoria.

Lytton Strachey
La regina Vittoria
Mondadori
Lire 350

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As you can notice by my post about the month of April, this has been a time of my year distinguished by my readings about English history. Before Henry VIII and Elizabeth I, now Queen Victoria. One king and two queens who made the England's greatness and build it to be what it's today.
The book I'm writing the review right now is interesting for another reason: the author is a member of the super-famous Bloomsbury Group, of which Virginia Woolf was a part. So, an impressive personality, a modern look to the world. Mr Stratchey tells us the story of Victoria, her dynamic enthusiasm, her love for her husband Albert, her intense likings for one or another of her ministers, the care of the nation and her family.
This is the picture of a unique woman but common at the same time, in between of being a great queen and a full-time mother and wife. I must admit that, but maybe this is the truth, I think he was more suitable to reign and she was a perfect "prince consort". He was pragmatic and smart, she was impetuous and too much tied to traditions and past. If by the book we know exactly the improvements, the political and social acts of Albert, Victoria's role looks less active and sharp, guided almost completely by her current favourite Prime Minister. At the end of the book I remember her for being good and nice, an icon of virtue and moderation. Maybe it would be better reading more about "politics", even if it was more boring.
It isn't boring, at all. But I absorbed Victoria's personality, not her greatness.

Lytton Strachey
Queen Victoria

Quale può essere un'icona di forza, acume politico, indipendenza, migliore di Elisabetta I d'Inghilterra?
Avevo bisogno di una ventata del suo spirito nella mia vita e questa biografia è caduta dal cielo nel momento giusto. Conoscevo già ovviamente molta della sua storia, ma ho qui trovato anche alcune parti che dovevo approfondire, come per esempio la storia di Maria Stuart. Ne esce un ritratto di una regina potente, scaltra, che sa usare la malizia e il suo valore come probabile preda matrimoniale per rendere l'Inghilterra una terra prospera e relativamente pacifica.
Ho apprezzato moltissimo la scrittura della signora Kotnik. Lontana da quelle biografie fatte di analisi politiche noiosissime e lunghe digressioni filosofiche. Qui l'analisi del personaggio e della sua politica sono accurate e precise ma soprattutto interessanti, è un libro che si legge con molto piacere.
Bello il libro, bellissima la protagonista. Complimenti all'autrice.

Dara Kotnik
Elisabetta d'Inghilterra
Rusconi
Lire 20000

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Which one is an icon of strenght, political shrewdness, independence, better than Elizabeth I of England? I needed a gust of her spirit in my life and this biography arrived at the right moment. Of course I already knew her story, but in here I found some parts I wanted to examine better, for example the figure of Mary Stuart.
This is the picture of a powerful queen, sharp, who knows how to use slyness and her own worth as possible nuptial plunder to make England a relatively peaceful and prosperous nation.
I appreciated Mrs Kotnik writing. Far from those biographies full of super boring political analysis and long philosophical digressions. In here the analysis of the character and her politics are accurate and precise but most of all interesting, it's a book I've read with much pleasure.
Beautiful book, beautiful main character. Congratulations to the author.

Dara Kotnik
Elizabeth of England

Dopo la biografia di Elisabetta I, ho voluto tornare un pochino indietro nell'albero genealogico. Per ironia della sorte, Elisabetta fu l'erede perfetto di un padre che per tutta la vita sognò l'erede maschio che avrebbe dato discendenza e onore al suo nome e alla sua casata. E per assicurarselo, si sposò sei volte. Ma chi furono realmente le sei mogli di Enrico VIII?
"Ripudiata, decapitata, morta... Ripudiata, decapitata, sopravvissuta" recita una filastrocca su queste sei donne. Le più conosciute sono sicuramente le prime due, Caterina d'Aragona, moglie del re per più di vent'anni, e Anna Bolena, la cui presenza fu una delle cause che portarono allo Scisma d'Inghilterra. Lo ammetto, la mia preferita é la seconda. Sicuramente dotata di un caratteraccio, ma donna moderna, vivace, intelligente, sarcastica.
Dopo di lei, la scialba Jane Seymour, vera e unica regina per Enrico, in quanto fu colei che gli diede il sospirato erede; la poco interessante Anna di Cleves; la frivola e superficiale Caterina Howard; la matura Caterina Parr. Sei donne, un unico scopo: dare figli maschi al re. Solo una ci riuscì, e infatti giace sepolta accanto al re nel castello di Windsor.
Ma al di là del loro destino biologico, in questo libro sono le diverse personalità e le diverse storie che vengono raccontate. Chi erano davvero queste donne, le loro particolarità personali, come sono arrivate a sposare il re d'Inghilterra. Come da quella posizione così privilegiata e sicura, in un attimo (tutte a parte l'ultima) sono decadute a velocità vertiginosa. Ma siamo proprio sicure che nel loro momento di massimo splendore fossero davvero da invidiare? Dovevano obbedienza totale al loro signore, intrattenerlo e farlo divertire, allo stesso tempo essere degli specchiati esempi di virtù e modestia, e dargli figli maschi, come se fossero cavalle da allevamento. E dopo Anna Bolena, non si dovevano permettere nemmeno di discutere con il re su qualsiasi argomento. Re dotato anche lui di un caratteraccio e di una morale adattabile al momento.
Il libro é interessante, ricco di dettagli, di storie, basato su una ricerca attenta e precisa. Molto interessante e ben fatto.
Continuerò con la storia inglese o passerò ad altro? Vedremo.

Antonia Fraser
Le sei mogli di Enrico VIII
Mondadori
Lire 16000

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After Elizabeth I's biography, I wanted to go back a little bit in the family tree. Irony of fate, Elisabeth has been the perfect "heir" of a father who always dreamt that male heir who would give a line of descent and honour to his title and his family. And he married six wives to have it. But who really were the six wives of Henry VIII?
"Divorced, beheaded and died... Divorced, beheaded, survived" tells a common song about these six women. The most well-known are for sure the first two, Catherine of Aragon, wife for more than twenty years, and Anne Boleyn, whose story has been one of the reason behind the Reformation. I must admit, my favourite one is the second one. She had for sure a bad temper, but she was a modern woman, sharp, smart, ironic.
After her, the flat Jane Seymour, the only one and true Queen for Henry, because she has been the only one who gave birth to the desired male heir; the little interesting Anne of Cleves; the frivolous and superficial Catherine Howard; the mature widow Catherine Parr. Six women, one purpose: give birth to the King's sons. Only one did it, and for this reason is buried beside the King in the Windsor Castle.
Beyond their biological fate, in this book are told their different personalities and stories. Who really were these women, their personal traits, how they reached to marry the King of England. How from that so privileged and safe position, in a moment (every one except the last one) fell down at full speed. Are we sure that, in their moment of full glory, they were icons to envy? They owe him full obedience, they must entertain and amuse him, and at the same time being gleaming models of virtue and modesty, and give birth to sons, as a broodmare. And after Anne Boleyn, they couldn't permit themselves to argue about any kind of subject with the King. He too had a bad temper and a conveniently suitable moral depending on the moment.
The book is very interesting, full of details and stories, based on a careful and precise research. Very interesting and well done.
Am I going on with English history? Let's see.

Antonia Fraser
The Wives of Henry VIII

Sempre novità molto interessanti in casa Fazi Editore! Per il mese di Giugno troverete una scrittrice che adoro, tanto amore, tanto thriller (preparatevi a spaventarvi con il libro re dell'horror) e un saggio molto interessante sul divino.
Potrei creare un post solo di impressioni ma preferisco presentarvi i libri e lasciarvi scegliere... ce n'è solo l'imbarazzo!
Buona lettura!

****Narrativa****

Elido Fazi
LA BELLEZZA DI ESISTERE
collana Le Strade/ pp. 250 ca./ euro 15

Dopo L’amore della luna e Bright Star, Fazi torna alla prosa con questo scritto intenso e sincero in cui l’autenticità del racconto si fonde con una riflessione profonda sulla vita, sulla morte, sull’amore.

Un uomo, alla soglia dei quarant’anni, si affaccia sulla terrazza di quella casa che è stata, ed è, della sua famiglia e si interroga sul futuro e sul presente. Siamo in un piccolo paese delle Marche nascosto in una valle all’ombra dei monti Sibillini. Il paesaggio è quello dell’infanzia: il canto degli uccelli, le montagne, gli alberi piantati da quel padre innamorato di quei luoghi e che conosce l’inglese per essere stato prigioniero degli americani durante la guerra. È l’umile e fiera Italia. La natura, però, non è soltanto un’immagine di quiete, ma la scintilla da cui nasce il racconto che si svolge tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta. Dalle proprie origini, pur spostandoci non ci si allontana mai veramente. Fazi, mescolando prosa e poesia con aderenza alla materia trattata nel naturale scorrere degli eventi, sembra raccontare con uno sguardo antico. E la poesia è, a ben vedere, ciò da cui il protagonista non si è mai staccato, ciò che lo radica alle sue origini, che dà un senso alla vita, alle gioie e ai dolori, agli umori e alle contraddizioni del suo carattere vitalissimo e malinconico. La poesia è quanto di «fanciullo» è rimasto vivo nella sua anima: «ama il fanciullo / che io ero nel tuo cuore, / rendimelo infine questo tuo cuore, / a me che tanto ti ho amato per tutta / la vita». La Bellezza, a cui si vorrebbe dedicare una vita intera, non è altro che questo donare a noi stessi il nostro stesso cuore. Immaginare, insomma, l’esistenza come un dono, la Grazia di un Dio che è, anche se non sappiamo cosa sia. Questa è la scommessa più alta di ogni essere umano; questa è la scommessa del protagonista de La Bellezza di esistere.

Elido Fazi, dopo L’amore della luna (2005) e Bright Star (2010), sulla vita di John Keats (e alcuni saggi a sfondo economico-politico), torna al romanzo con questo libro ugualmente frammisto di prosa e versi.

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Amy Bloom
FORTUNATE NOI
Traduzione di Giacomo Cuva/collana Le Strade/ pp. 300 ca./euro 18

«Un libro davvero notevole. Non si trovano spesso romanzi di questa portata, colmi di personaggi tracciati con precisione chirurgica, un misto di commedia e tragedia che sconfina nel miracoloso, e frasi che dovrebbero stare in un museo delle frasi. Amy Bloom è sicuramente una delle scrittrici più importanti del momento, e sono certo che diventerà sempre più famosa. Scrive in modo meraviglioso e ha una visione sorprendente dell’amore, del dolore, della gioia, di ogni atto ed emozione umani significativi». Michael Cunningham

America, anni Quaranta. Due sorellastre, Eva, schiva dodicenne abbandonata dalla madre, e Iris, ragazza fascinosa, cinica e aspirante attrice, si ritrovano inaspettatamente a convivere sotto lo stesso tetto: quello del padre Edgar, ex insegnante di letteratura inglese e vedovo da poco. Dopo l’inizio complicato, tra le due s’instaura un profondo affetto e insieme decidono di partire alla volta di Hollywood, dove Iris spera di lavorare nel mondo dello spettacolo. La ragazza piace e il lavoro non manca, ma tutto precipita quando, a una festa per sole donne, ad accorgersi di lei sarà la bellissima Rose Sawyer, attrice sulla cresta dell’onda, che diventa la sua amante: i paparazzi però sono dietro l’angolo, e in un paese dove aleggia ancora lo spettro del proibizionismo, è importante che la relazione non venga allo scoperto. Così Iris ed Eva si vedono costrette a fuggire a New York, dove devono inventarsi una nuova vita. Ma anche qui le insidie sono dietro l’angolo. In un’esistenza governata dal caso, tra riavvicinamenti col padre squattrinato, incendi, incarcerazioni, cartomanzia e rapimenti di bambini, le due ragazze cercheranno la loro strada senza perdere mai il sorriso. Sullo sfondo, i discorsi di Roosevelt, la seconda guerra mondiale e il jazz. Con una narrazione vibrante dal sapore picaresco, dove nessun risvolto è mai il più semplice e nessun personaggio è davvero ciò che sembra, Amy Bloom ci mostra come l’affetto tra sorelle sia salvifico anche quando la sfortuna è devastante e come l’estro sia la carta fondamentale per sopravvivere in un mondo come questo, imperfetto ma bello.

«Un libro pieno di sorprese: si apre con un attacco fenomenale e si conclude con un’immagine squisitamente risolutrice. Non saprete in che direzione vi sta portando fino a quando, improvvisamente, non vi ci troverete. Un libro vibrante, che racconta di persone di ogni genere che vivono vite di ogni genere». The New York Times
«Se l’America ha un Victor Hugo, è Amy Bloom. Sono pochi, oggi, gli scrittori americani in grado di tenere il filo di una storia come questa in modo tanto riuscito.» The Washington Post

Nata nel 1953, è autrice di tre romanzi, un libro per bambini e una raccolta di saggi. Scrittrice bestseller, è anche molto apprezzata dalla critica: è stata finalista al National Book Award e i suoi racconti sono apparsi su «The New Yorker», «The New York Times Magazine», «The Atlantic Monthly». Vive in Connecticut e insegna scrittura creativa alla Wesleyan University.

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Gajto Gazdanov
RITROVARSI A PARIGI
Traduzione di Manuela Maddamma/collana Le Strade/ pp. 200 ca./ euro 15

Il romanzo inedito di un grande autore russo, pubblicato con successo in tutta Europa. Considerato il migliore scrittore russo dell’emigrazione europea, viene paragonato, per forza e stile, a Proust, Kafka, Camus, Nabokov.

Dopo la morte della madre, Pierre Fauré lascia Parigi per trascorrere il mese d’agosto in Provenza da un vecchio amico. L’incontro con la foresta, i suoi sentieri, la sua luce, la sua immutabilità e il suo silenzio fa intuire a Pierre – un uomo semplice, contabile di una piccola impresa – l’esistenza di un regno insospettato dove il tempo, lo spazio e le sensazioni regnano sovrane. L’apparizione di Marie, emersa come un sogno sulla soglia della porta della stanza che lo ospita, finisce per convincerlo che davvero la sua vita è altrove, forse destinata a un’impresa più grande. Pierre se ne innamora e decide di portarla con sé a Parigi. Per mesi si ostina a far uscire la giovane donna dal limbo nel quale è affondata, il limbo dell’inconsapevolezza e dell’oblio. Solo un miracolo potrebbe salvarla. E il miracolo avviene: il rifiuto della disperazione e la fede nella vita di Pierre Fauré hanno avuto successo laddove la scienza si era dichiarata impotente. Marie ritrova la sua umanità, la sua memoria, il suo passato.

Hanno detto dell’autore: «Astro letterario dell’emigrazione». Il Manifesto «Un autore da riscoprire». La Stampa «Tra i nuovi classici della letteratura». Panorama Gajto Gazdanov (1903 - 1971) Di estrazione osseta, nasce a San Pietroburgo ma cresce in Siberia e Ucraina. Nel 1920 abbandona la Russia dopo aver combattuto nelle file dell’Armata Bianca di Vrangel’ e si stabilisce a Parigi, dove per mantenersi lavora negli stabilimenti della Renault e poi come conducente di taxi. Muore nel 1971 a Monaco di Baviera. Fra i suoi romanzi più importanti, tradotti anche in inglese, francese e tedesco, figurano Una serata da Claire (1930), Strade di notte (1940), Il fantasma di Alexander Wolf (1948) e Il ritorno del Budda (1950).

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Georges Rodenbach
BRUGES LA MORTA
Traduzione di Catherine McGilvray / collana Le Strade/ pp. 120 ca./euro 15

«Rodenbach è uno degli artisti più assoluti e più preziosi che abbiamo». Stéphane Mallarmé

Uscito nel 1892, il libro fu al momento della pubblicazione uno dei più grandi best-seller del tempo. Dimenticato per gran parte del Novecento, poiché considerato disimpegnato politicamente, il libro venne riscoperto alla fine del secolo scorso e considerato unanimemente dalla critica come “un grande incanto”.

Incapace di superare il lutto per la morte della giovane e bellissima moglie Ofelia, Hugues Viane si trasferisce, insieme ai cimeli della defunta, a Bruges, dove vive nel ricordo e nella nostalgia della donna perduta. Esce di casa soltanto quando si fa buio e passeggia tra le stradine malinconiche della città, che alimentano ulteriormente la sua tenace, invincibile tristezza. Una sera, per caso, incontra una donna, Jane Scott, che sembra la copia esatta della moglie. Con il passare del tempo, però, si rivela molto diversa da lei: capricciosa, irrequieta, futile, amante del lusso e della ricchezza, Jane ha assai poco da spartire con l’anima, la grazia, la dolcezza di Ofelia. E l’insana relazione fra i due, nutrita soltanto di false illusioni, prenderà presto una piega del tutto inaspettata. A oltre un secolo di distanza, questa storia tragica e avvincente mantiene intatta la sua fortissima capacità di suggestione, rivelandosi una lettura indimenticabile. Un libro che sembra sostare a un crocevia, condensando l’immaginazione di un’intera epoca e nello stesso tempo lanciando verso il futuro la sua provocazione fantastica. Il lettore di oggi, nutrito di cinema, potrà riconoscere in Bruges la morta, come sulla lastra di un vecchio dagherrotipo, la stessa atmosfera allucinata di un grande capolavoro di Hitchcock, La donna che visse due volte, che fu ispirato proprio da questo romanzo.

Nato a Tournai in Belgio nel 1855, è considerato uno dei più grandi poeti e scrittori belgi di sempre. Visse gli anni della sua piena maturità a Parigi, dove morì nel 1898.

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Walter Friedrich Otto
IL VOLTO DEGLI DÈI
Traduzione di Alessandro Stavru/ collana Campo dei Fiori/ pp. 100 ca./euro 15

Venti tesi sull’essenza del mito, sulla civiltà degli antichi e sulla lontananza del divino. In pagine serrate e profetiche, Otto, uno dei maggiori pensatori tedeschi e storico delle religioni, ripercorre lo sviluppo spirituale dell’Occidente sul filo di parole fondamentali quali Legge, Archetipo e Mito.

Per Otto il prototipo o archetipo dell’essere umano non è la natura intesa come insieme di leggi fisico-psichiche, ma lo Spirito, un mondo che anche se oltrepassa la sfera naturale non la abbandona però mai del tutto, anzi la vivifica e le conferisce una nuova dimensione. Otto indica nella lingua (la lingua come rivelazione spirituale, esclusivamente umana) la chiave per comprendere da una parte l’origine e l’essenza del mito e dell’esserci a questo mondo e dall’altra le modalità effettive del suo apprendimento da parte del bambino. Per capire bene quale sia il suo pensiero e il suo modo di esporlo, riportiamo un brano sul sorriso e sul riso come rivelazione dello spirito: «La prima espressione che nel neonato rivela lo spirito è il sorriso, o il riso. Presso i popoli antichi questo strano fenomeno era il segno prezioso di una natura umana inviolata o ripristinata. Secondo un’antica credenza, il bambino stregato rimane tetro e muto finché non si riesce a farlo ridere; a quel punto nella culla dorme tutt’a un tratto un vero essere umano». Per Otto la lingua umana quando si manifesta nella poesia dei grandi poeti è per eccellenza la lingua dell’incontro tra l’umano e il divino. E il comportamento eticamente giusto non può tanto essere identificato con quello “volenterosamente buono”, quanto con quello “consapevolmente cosciente”, una consapevolezza spirituale mai meramente intellettuale. Per Otto il mito è una “forma dello spirito”, una conoscenza del divino che non è fede, che rinvia comunque ad un’assenza, ma visione, ascolto e presenza diretta del Dio.

Walter Friedrich Otto (1874-1958) Insigne filologo e storico delle religioni è stato uno dei più originali pensatori tedeschi del secolo scorso. Fu amico di Martin Heidegger (insieme hanno curato l’edizione critica dell’opera di Friedrich Nietzsche) con cui condivise la passione per il grande poeta tedesco Friedrich Holderlin e maestro del grande studioso delle religioni Károly Kerényi.

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Ian Manook
SANGUE NELLA STEPPA
La prima indagine del detective Yeruldelgger
Trad. di Maurizio Ferrara/ collana Darkside/ pp. 500 ca./euro 16.50

Un personaggio indimenticabile, un’ambientazione unica, un intrigo appassionante per il primo capitolo della trilogia che sta conquistando l’Europa, con 150.000 copie vendute solo in Francia. In questo thriller mozzafiato Ian Manook ci accompagna, colpo di scena dopo colpo di scena, dai deserti spazzati dal vento dell'Asia Centrale fino all'inferno dei bassifondi di Ulan-Bator. Dopo la Svezia di Mankell, l’Islanda di Indridason, la Scozia di Rankin, d’ora in poi ci sarà la Mongolia di Ian Manook.

Il detective Yeruldelgger viene chiamato nel cuore della steppa per un sopralluogo nel punto in cui sono stati rinvenuti i resti ormai decomposti di una bambina. La piccola è stata sotterrata, vestita di tutto punto, insieme al suo triciclo. E nella mente di Yeruldelgger torna a galla lo spettro della morte della sua bambina, rapita e uccisa in circostanze misteriose cinque anni prima. L’episodio gli ha rovinato la vita e lui si è trasformato in un essere cupo e distruttivo. Nel corso dell’indagine sul caso, Yeruldelgger si troverà di fronte poliziotti corrotti, ricchi stranieri senza scrupoli, politici intoccabili e delinquenti filonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative e, insieme, alla saggezza dei monaci guerrieri discendenti di Gengis Khan. Il tutto sullo sfondo della sconfinata Ulan Bator – coacervo di contraddizioni, in bilico fra un’antichissima cultura tradizionale e l’influsso della modernità – e le vaste steppe abitate dai nomadi e messe a rischio dagli interessi economici e politici di oligarchi cinesi, coreani e mongoli.

«Questo thriller brilla per l’incredibile esotismo, per l’intensità e il mistero di un intrigo da cui è difficile staccarsi». Le Figaro magazine «Un primo romanzo perfetto, palpitante e unico. Come un viaggio alla fine del mondo». Point de vue «Un romanzo molto esotico. Una nuova regione compare sulla carta del crimine». Le temps

Ian Manook Giornalista, editore e romanziere, ha esordito con Sangue nella steppa, pubblicato nel 2013 da Albin Michel e primo di una serie di romanzi con lo stesso protagonista il cui secondo capitolo, Les Temps Sauvages, è stato pubblicato sempre da Albin Michel a febbraio del 2015. Vive a Parigi.

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Shane Stevens
IO TI TROVERÒ
Trad. di Giuliano Bottali e Simonetta Levantini / collana Darkside/ pp. 800 ca./euro 14

Ritorna in una nuova edizione, arricchita con la corrispondenza personale dell’autore con l’amico John Williams, il libro di culto per autori come Stephen King, James Ellroy, Thomas Harris. Il capolavoro dell’inventore del serial killer. La gemma da cui hanno preso linfa i più grandi autori di thriller di tutti i tempi.

A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica poiché ha barbaramente ucciso la madre, che lo tiranneggiava da sempre. Quindici anni dopo, ormai uomo, evade dall’istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria, e sul suo cammino sono ancora le donne a cadere. Un omicidio, poi due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago e a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile e, a suo modo, sodale, raccontandone nel dettaglio l’infanzia e gli anni di reclusione, le piccole ingenuità quotidiane e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla violenza, all’orrore, alla distruzione dell’altro e di sé. E accanto a questa ombra inafferrabile che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, scorre l’America degli anni Settanta, restituita attraverso una galleria di personaggi che gravitano intorno all’universo del crimine: poliziotti, medici, giudici, politici e giornalisti, un’intera società che si stringe intorno al primo serial killer della storia contemporanea.

«Uno dei più acuti romanzi mai scritti sul lato oscuro dell’American Dream. Lo raccomando senza riserve!». Stephen King «Un libro immenso». James Ellroy

Shane Stevens è nato a New York nel 1941. Tra il 1966 e il 1981 ha scritto cinque romanzi: Go Down Dead (1966), Way Uptown in Another World (1971), Dead City (1973), Rat Pack (1974) e The Anvil Chorus (1985). Pochi anni fa, grazie a un editore francese, ne sono stati rintracciati gli eredi. Ritiratosi dalla vita pubblica e dalla scrittura all’inizio degli anni Ottanta, Shane Stevens fece perdere ogni notizia di sé fino alla sua morte, avvenuta nel 2007.

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William Peter Blatty
L’ESORCISTA
Prefazione di Edoardo Nesi / Trad. di Cristiano Peddis collana Darkside / pp. 400 ca./euro 14

Un grande classico della letteratura horror, un successo da sei milioni di copie, da cui è stato tratto il film horror per antonomasia.

Che cosa succede alla piccola Regan, trasformatasi in un mostro blasfemo che urla oscenità e frasi sconnesse? Sua madre, la famosa diva del cinema Chris MacNeil, non riesce a capirlo. Né ci riescono i medici e gli psichiatri, né la polizia. Forse solo un esorcista può dare una risposta. Ma la Chiesa impone cautela, esige prove, chiede tempo. Intanto la casa risuona di colpi, i mobili si spostano da soli, un uomo muore con il collo spezzato, il fragile corpo di Regan sembra cedere alla tempesta che lo sconquassa. E lo scontro tra l’uomo di Dio e gli spiriti del Male sembra ormai inevitabile. Scritto a partire dallo studio di un caso di possessione diabolica e pubblicato nel 1971, fu accolto con un certo scandalo dalla critica ma ebbe da subito un impressionante successo di vendite. Considerato da critici e lettori come uno dei migliori romanzi horror mai scritti, L’esorcista ha venduto circa sei milioni di copie ed è stato tradotto in diciotto lingue.

«La verità è che non sto semplicemente leggendo un libro. È un’esperienza del tutto diversa, percorrere le pagine dell’Esorcista. Vuol dire trovarsi a tu per tu con il Male». Edoardo Nesi «L’esorcista è superiore ai libri del suo genere quanto un’equazione di Einstein lo è paragonata alle colonne di numeri di un contabile». The New York Times Book Review William

Peter Blatty È nato a New York nel 1928. Abbandonato all’età di sei anni dal padre, cresce con la madre cambiando casa ventotto volte. Si laurea in Letteratura inglese e a metà degli anni Cinquanta vince 10.000 dollari nel quiz show You Bet Your Life, cifra che gli consentirà di dedicarsi all’attività di scrittore. Del 1971 è l’ormai classico L’esorcista, da cui viene tratto il celebre film. Seguono diversi altri romanzi, tra cui Legion, Demons Five, Exorcists Nothing: A Fable e Il traghettatore, pubblicato da Fazi Editore nel 2012.

Il tema dell'identità in un mondo in cui il multiculturalismo è il nostro quotidiano. In cosa ci si riconosce quando nasciamo e cresciamo in una terra di mezzo, dove nessuno è come noi, nemmeno i nostri parenti più stretti?
Karim Miskè è figlio di padre mauritano e musulmano e di madre francese atea e femminista. Nemmeno nelle due famiglie di origine è completamente integrato. Come trovare un se stesso? Proprio non essendo completamente nè una cosa nè l'altra, ma essendo solo se stesso.
Il libro è in forma di racconto senza pause, come un fiume in piena di parole dell'autore che ci racconta la sua vita, le sue esperienze da bambino, il suo non ritrovarsi in quelle che sono espressioni di una determinata cultura, che sia quella occidentale o quella araba.
Nessun vittimismo, solo una costante e spesso impervia ricerca di se stessi.
Un libro molto interessante, moderno, uno spunto di riflessione sul multiculturalismo e sulla ricerca dell'identità di chi quel multiculturalismo lo incarna sulla propria pelle.

Grazie alla Fazi Editore per avermi permesso di leggerlo. 

Karim Miské
Appartenersi
Fazi Editore
Ebook

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The subject of personal identity in a world where multiculturalism is a daily normality. In what we recognize each other when we are born and grow in a Middle Earth, where no one is like us, even our closest relatives?
Karim Miskè is the son of a Mauritanian and Muslim father and of an atheist and feminist French mother. Neither in his families he is completely integrated. How find himself? Precisely not being completely one thing of another, but just being himself.
The book is a kind of story without pauses, as a river in overflow of words by the author who tells his story, his experiences as a child, his not finding himself in those who are manifestations of a specific culture, Western or Arabian.
No victimism, just a constant and usually difficult research of its own self.
A very interesting book, modern, a cause for reflection about multiculturalism and that research of identity of who incarnate that multiculturalism in its own skin.

Thanks to the publishing house Fazi Editore for this book. 

Karim Miskè
Belong to itself

Tha an cuspair den dearbh-aithne ann an saoghal far a bheil ioma-chultarachd tha ar làitheil. Dè tha sinn ag aithneachadh nuair a tha sinn a rugadh agus a 'fàs suas ann an meadhan an talamh, far nach eil aon a tha coltach dhuinn, nach fiù' s ar dlùth-chàirdean?
Karim Miskè tha mac Muslamach athair agus Mauritanian agus màthair Fhrangach agus atheist boireannachd. Fiù 's ann an dà teaghlaichean às an tàinig a làn amalachadh. Ciamar a gheibh thu fèin? Dìreach nach eil gu tur ni mò no aon ni eile, ach a-mhàin a bhith fhèin.
Tha an leabhar ann an cruth sgeulachd gun stad, mar tuil de na faclan sin an t-ùghdar ag innse dhuinn mu dheidhinn a bheatha, a eòlasan mar leanabh, nach 'eil e bhith ann an fheadhainn a tha abairtean sònraichte cultar, a tha a' West no Arab.
Chan eil truas, ach cunbhalach agus gu tric riaslach a lorg airson a chur annta fhèin.
Tha an leabhar glè inntinneach, ùr-nodha, aon airson meòrachadh air ioma-chultarachd agus air a 'rannsachadh dearbh-aithne airson a bheil ioma-chultarachd riochdachadh a' chruaidh-slighe.

Taing do Fazi Editore airson cothrom a thoirt dhomh a leughadh. 

Karim Miskè
Gu buin

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Le thème de l'identité dans un monde où le multiculturalisme est notre quotidien. Ce que nous reconnaissons quand nous sommes nés et grandissent dans un juste milieu, où personne ne nous ressemble, même nos plus proches parents?
Karim Miske est le fils d'un père musulman et mauritanienne  et de mère française et féministe et athée. Même dans les deux familles d'origine est entièrement intégrée. Comment faire pour trouver une auto? Juste pas complètement ni l'un ni l'autre, mais être seulement lui-même.
Le livre est sous forme d'histoire, sans pause, comme un flot de paroles que l'auteur nous raconte sa vie, ses expériences comme un enfant, son ne pas être dans ceux qui sont les expressions d'une culture particulière, qui consiste à Ouest ou l'arabe.
Pas de pitié, seule une recherche constante et souvent ardue pour soi-même.
Un livre très intéressant, moderne, une réflexion sur le multiculturalisme et sur la recherche de l'identité de qui que le multiculturalisme incarne la dure.

Merci à Fazi Editore pour me permettre de le lire.

Karim Miskè
Appartenir

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Het thema van de identiteit in een wereld waar het multiculturalisme is ons dagelijks. Wat we herkennen wanneer we worden geboren en groeien op in een middenweg, waar niemand is zoals wij, zelfs niet onze naaste verwanten?
Karim Miske is de zoon van een islamitische vader en Mauritaanse en Franse moeder en een atheïst feministe. Zelfs in de twee families van herkomst is volledig geïntegreerd. Hoe maak je een zelf vinden? Gewoon niet volledig noch het een, noch het ander, maar dat alleen zichzelf.
Het boek is in het verhaal vorm zonder pauze, als een vloed van woorden die de auteur vertelt over zijn leven, zijn ervaringen als kind, zijn het niet in degenen die uitingen van een bepaalde cultuur, dat wil West of de Arabische.
Geen medelijden, maar een constante en vaak moeizame zoektocht naar zichzelf.
Een zeer interessant boek, modern, een voor reflectie op het multiculturalisme en de zoektocht naar de identiteit van wie dat het multiculturalisme belichaamt de harde manier.

Met dank aan Fazi Editore voor het toestaan van me om het te lezen.

Karim Miskè
Behoren

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Teema identiteetin maailmassa, jossa monikulttuurisuus on jokapäiväistä. Mitä ymmärrämme, kun olemme syntyneet ja kasvaa keskitie, jossa kukaan on kuin meitä, ei edes läheisimpiä sukulaisia?
Karim Miske on poika muslimi isä ja Mauritanian ja ranskalainen äiti ja ateisti feministi. Jopa kahden perheen alkuperä on täysin integroitu. Miten löytää itse? Vain ole täysin kumpikaan yksi asia eivätkä muut, mutta on vain itseään.
Kirja on tarina muodossa ilman taukoa, kuten tulva sanoja että kirjoittaja kertoo elämästään, hänen kokemuksia kuin lapsi, hänen ei ole niissä, jotka ovat ilmentymiä tiettyyn kulttuuriin, joka on West tai arabi.
Sääliä, ainoastaan jatkuva ja usein työläs etsintä itselle.
Erittäin mielenkiintoinen kirja, moderni, yksi pohtia monikulttuurisuuden ja etsiä identiteettiä jotka monikulttuurisuus ilmentää kantapään kautta.

Kiitos Fazi Editore, että saan lukea sitä. 

Karim Miskè
Kuulua

La libreria va pensata come una farmacia. Per i dolori dell'esistenza.

Roberto Cotroneo (Nato il 10 maggio 1961)

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martedì 10 maggio 2016

Category

Mi sono laureata un po' di anni fa in antropologia culturale e anche se poi alla fine nella mia vita lavorativa ho fatto altro, l'interesse é rimasto.
Questo é stato uno dei motivi per cui ho scelto di leggere questo libro. Il connubio di antropologia, vita vera e quella vita un po' sognata da tutti era nuovo e interessante. Le donne dell'Upper East Side, che conoscevo solo per il telefilm Gossip Girl, studiate nei loro comportamenti. In questo caso, una parte ben precisa, quella delle mamme. E così scopriamo che la scelta dell'asilo é fondamentale, che fare nuove amicizie é difficilissimo, che i party tra mamme non sono roba da tramezzini e CocaCola. Ma anche che assomigliare al "branco" é un processo inarrestabile e che conquistare una Birkin é difficilissimo ma fondamentale per affrontare la battaglie di ogni giorno.
Un libro tra la narrativa più leggera e un trattato di antropologia. Uno sguardo a questa materia nuovo e lontano dai noiosi tomi sulle abitudini sessuali di popolazioni di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima. Assolutamente consigliato.

Grazie alla casa editrice DeAgostini che mi ha inviato il libro da leggere in anteprima.

Wednesday Martin
Nella giungla di Park Avenue
DeAgostini
Ebook

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I graduated a few years ago in cultural anthropology and even if then I worked in another field, my interest in the subject is still here.
This has been one of the reason why I chose this book. The union of anthropology, real life and that dreamy real life is new and interesting. Upper East Side's women, known just thanks to the tv show Gossip Girl, their behaviours studied in details. This essay is specifically dedicated to the mums. So we discover that choosing the right kindergarten in fundamental, meeting new friends is very difficult, the food served at the mums' parties is not Coke and sandwiches. But being like the "bunch" is an unstoppable process and conquering a Birkin bag is very difficult but fundamental to deal with the every day fightings.
A book between the lightest narrative and a work of anthropology. A look to this subject new and far from those boring volumes about the sexual habits of unknown populations. I suggest it.

Thanks to the publishing house DeAgostini for letting me read this book in preview.

Wednesday Martin
Primates of Park Avenue

All'inizio del mese mi piace vedere quali sono le uscite editoriali più interessanti del mese, che siano saggistica o narrativa, e farmi tentare da qualche libro interessante. In questo post vi propongo le uscite della Sonzogno, tre libri molto diversi tra di loro ma tutti molto interessanti. Uno, vista la bella stagione e la voglia di essere più bella (e qui vi sto dando un indizio mostruoso) lo trovo molto interessante... quale sarà? A voi scoprirlo!
Buone letture!

Winston Graham
Ross Poldark
Euro 18.50
Anno 2016
isbn: 978-88-454-2616-2
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Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l’esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l’avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l’Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi. Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell’apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dall’affezionata cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma vivace ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia – aspra quanto la vita dei suoi minatori, percorsa dai fremiti di nuove sette religiose e affl itta da contrasti sociali – si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell’uomo che le ha cambiato la vita. 


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Gabriella Genisi
Mare nero
pp. 208, 1° ed.
Anno 2016
isbn: 978-88-454-2617-9
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In una giornata di metà settembre, al largo di Bari, il mare restituisce i corpi di due giovani, da poco fidanzati. Insieme ad altri amici, approfittando del clima invitante, erano usciti per una gita in barca e per delle immersioni subacquee nei pressi di un relitto, ma l'allegra escursione si è trasformata in tragedia. Sembra il tipico incidente, dovuto all'imprudenza o alla fatalità. Eppure qualche indizio non quadra e, quando arrivano i risultati dell'autopsia, tutto un altro scenario prende forma. Qualcuno ha voluto uccidere. Ma perché? Toccherà al commissario Lolita Lobosco, animata, come sempre, da un'inesausta passione per la giustizia (oltre che per la buona cucina e i tacchi a spillo), indagare su questo caso. La ricerca della verità si rivelerà particolarmente difficile, tanto più che le acque dell'Adriatico nascondono misteri che in troppi hanno interesse a non far venire a galla. E, come se non bastasse, perfino il questore, attento a non pestare i piedi ai potenti di turno, metterà i bastoni tra le ruote. Ma la bella Lolita, grazie all'aiuto dei suoi fidi collaboratori Esposito e Forte, del sorprendente medico legale Franco Introna e, perché no, di un imprevisto nuovo amore, riuscirà a mettere insieme i pezzi di un inquietante rompicapo. Senza esitare a tuffarsi, letteralmente, nelle gelide profondità del suo mare.


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Elodie-Joy Jaubert
Amo i miei capelli
pp. 208
Anno 2016
In libreria dal 19 maggio
isbn: 978-88-454-2621-6
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Tutti i trattamenti naturali per averli sempre belli e in salute
Corti o lunghi, lisci o ricci, biondi, rossi o neri, i capelli sono da sempre considerati un elemento di fascino, personalità e forza. Le donne lo sanno bene e per sfoggiare una chioma splendente si affidano a prodotti chimici accattivanti, che promettono risultati spettacolari ma spesso lasciano i capelli ancora più stressati e infelici. Dopo l’ennesima delusione, l’autrice ha deciso di affrontare il problema. Da grande appassionata e studiosa di terapie e rimedi naturali, è riuscita a trovare cure dolci, antiche e moderne, straordinariamente semplici e adatte a tutti i tipi di capelli, e le ha raccolte in questo manuale pratico ed elegante. Se anche voi siete stufe di usare prodotti aggressivi, capaci solo di danneggiare le vostre chiome (e il pianeta), lasciatevi guidare alla scoperta del meraviglioso mondo dei trattamenti biologici e fatti in casa. Imparerete così a lavare i capelli con l’argilla, a idratarli con il gel di Aloe vera, a nutrirli con una maschera all’olio di cocco, a curarli con gli oli essenziali, a renderli più forti e luminosi con un’alimentazione sana e gli integratori adatti, ad avvolgerli in foulard di seta durante la notte per un vero sonno di bellezza… Un capitolo importante è dedicato alla caduta e a tutti i rimedi in grado di arrestarla e di favorire la ricrescita. Questo piccolo libro vi svelerà tutti i segreti e le astuzie per rendere i capelli sani, folti e meravigliosi come li avete sempre desiderati.

Sapete tutti quanto apprezzo la casa editrice Fazi. Ogni mese ottime uscite, alta qualità di scelte editoriali e, non guasta mai, belle copertine! Oggi vi presento le uscite di Maggio 2016, sicura che riuscirete a trovare qualche titolo che vi piacerà.
Cominciamo subito!

NARRATIVA

 Angela Carter
FIGLIE SAGGE
Introduzione di Valeria Parrella / nuova trad. di Rossella Bernascone e Cristina Iuli /
collana Le Strade / pp. 336 / euro 18

«A parità di eccellenze, esistono scrittrici inconsapevoli del loro valore e a distanza di sicurezza da ciò che fanno: altrimenti non potrebbero scrivere. Lucia Berlin, Anna Maria Ortese sono di questa natura qui. Ma poi esistono le scrittrici consapevoli, che dominano la pagina offrendola al lettore senza alcuna distanza, come se la concedessero, e sicure al cento per cento del loro indubbio talento. È il caso di Elsa Morante come di Alice Munro, come di Angela Carter. Grande letteratura». Valeria Parrella

È il 23 aprile – data di nascita di Shakespeare – e le gemelle Dora e Nora, attrici e ballerine di seconda categoria, si apprestano a festeggiare i loro settantacinque anni. Suonano alla porta: su un cartoncino bianco arriva l’invito alla festa del padre, il celebre attore Melchior Hazard, che nello stesso giorno di anni ne compie cento, e che di riconoscerle non ne ha mai voluto sapere.
Così si apre Figlie sagge, la storia di due donne libere ed eternamente giovani che, nate nel lato sbagliato della città, quello più misero, sono sempre state attratte dal bagliore del mondo dello spettacolo. Dall’infanzia anticonvenzionale, alla strampalata carriera, fino ai vibranti settant’anni, la vita delle due gemelle è un susseguirsi di episodi grotteschi: fra identità scambiate, fidanzati presi in prestito, spettacoli improvvisati e feste che culminano in incendi, quello di Dora e Nora è un mondo dove le regole non sono ammesse e la spregiudicatezza regna sovrana. Un mondo popolato di personaggi improbabili, con l’ingombrante presenza di una bizzarra famiglia allargata: una compagine di teatranti dalle alterne fortune, in cui le coppie di gemelli si moltiplicano in maniera inestricabile e spesso incestuosa.
Un romanzo dalle mille sfaccettature: un libro intriso di grande letteratura, di amore per l’arte e di
un senso dell’umorismo pungente, un’ardita provocazione contro il tabù sessuale e la distinzione
fra legittimo e illegittimo, ma soprattutto un inno alla spensieratezza, al piacere, alla gioia di vivere.

«Un libro davvero divertente». Salman Rushdie
«Talentuosa e fantasiosa scrittrice. L’immaginazione di Angela Carter non ha confini. Ricorda
Orlando di Virginia Woolf». Joyce Carol Oates
«Una scrittrice raffinata dallo stile bizzarro, originale, barocco». Margaret Atwood

Angela Carter (1940-1992) è nata a Eastbourne, in Inghilterra. Fra le sue opere più
note figurano le raccolte di racconti Fuochi d’artificio (1974) e La camera di sangue (1979) e il
romanzo Notti al circo, di prossima pubblicazione per Fazi. Figlie sagge è il suo ultimo libro, uscito
un anno prima della morte.

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Ivan Gončarov
UNA STORIA COMUNE
Traduzione di Patrizia Parnisari / collana Le Strade / pp. 432 / euro 18

«Una delizia, leggetelo tutti»
Lev Tolstoj

Una storia comune racconta le vicende di Aleksandr Aduev,
un giovane romantico e sognatore che si trasferisce dalla provincia,
dove la madre lo ha sempre coccolato, a San Pietroburgo a casa
dello zio Pjotr, un pragmatico capitalista sposato con Lizaveta
Aleksandrovna, una bellissima donna molto più giovane.
Aleksandr crede nell’amore eterno, nell’amicizia indissolubile e
soprattutto si reputa un grande poeta. Lo zio, uno dei caratteri più
indimenticabili della letteratura di sempre, cerca di orientarlo
verso una visione più realistica della vita.
Il romanzo è una vicenda umoristica travolgente, una narrazione
serrata intorno allo scontro di due mondi che sembrano in apparenza irriducibili.
Il registro di Gončarov è la comicità: un’intelligenza che nasce da Puškin e continua in Gogol’ e negli altri grandi del suo tempo. Gončarov è il maestro di una verità che spesso dimentichiamo: la vita deve continuare a nutrirci con qualcosa di intangibile, qualcosa che soltanto il riso sa conservare nell’assurda idiozia delle nostre azioni.
Scritto in prosa e versi e pubblicato nel 1847, è il primo libro di una trilogia (a cui seguono
il celebre Oblomov e Il burrone). Per l’autore i tre libri andavano letti come un’opera unica:
«Ne vedo uno solo, non tre: i miei romanzi sono tutti legati da un unico filo conduttore».
Dimenticato per oltre un secolo a causa della sua mancanza di impegno politico e sociale, il
libro viene oggi riscoperto come un grande capolavoro della letteratura russa
dell’Ottocento, al pari dei grandi Tolstoj, Dostoevskij, Leskov e Gogol’.

«Gončarov ci fa ancora ridere e sospirare con il riconoscimento delle nostre follie umane».
The Guardian

Ivan Aleksandrovic Gončarov (1812-1891) è stato uno dei più grandi scrittori russi
dell’Ottocento. Figlio di un facoltoso ministeriale. La sua tranquilla esistenza di irriducibile
scapolo e moderato conservatore fu interrotta soltanto da un avventuroso viaggio per mare
in estremo Oriente. Esordì nella narrativa nel 1847 con Una storia comune accolto con
grande favore dalla critica realista.

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Gore Vidal
CREAZIONE
Introduzione di Anthony Burgess / Traduzione di Stefano Tummolini /
collana Le Strade / pp. 720 / euro 18

«Vidal affronta qui gli interrogativi fondamentali dell’umanità, senza lasciare che la sua coscienza di contemporaneo interferisca nel racconto. Creazione è un’ispirata reinvenzione del nostro passato remoto».
Anthony Burgess

Socrate, Buddha, Confucio, protagonisti degli splendori
culturali dell’antichità classica, rivivono grazie alla magistrale
penna di Vidal in tutta la loro grandezza umana, spirituale e
intellettuale.
Ciro Spitama, discendente diretto del sacerdote Zoroastro profeta
dell’Unico Dio, ambasciatore del re di Persia ad Atene, ormai giunto al crepuscolo dei suoi anni detta le proprie memorie al nipote Democrito. Ecco i Grandi della storia che hanno avuto a che fare con l’anziano ambasciatore come fosse un loro pari: Serse, grande amico dai tempi della comune educazione alla corte di Susa, destinato a sedere sul trono di Persia; la regina Atossa, che ammalia con i suoi racconti, scrigno di tutti i segreti dell’Impero; Buddha, che Ciro Spitama incontra nel folto di un bosco indiano, e Confucio, conosciuto sulle sponde del Fiume Giallo in Catai. Ha viaggiato e visto, Ciro Spitama, al servizio della corte persiana, fino all’approdo ad Atene, allora al massimo del suo fulgore. Ed ecco, ad Atene, Pericle, di cui si guadagna la stima, Anassagora, compagno di desco, ed Erodoto, avversario in schermaglie polemiche. Un giovane e brillante carpentiere di nome Socrate gli ripara il muro della villa con vista sull’Acropoli, e con lui discute di filosofia. E in ogni luogo, a ogni incontro, sono sempre gli stessi interrogativi immortali, nati assieme all’uomo, che dominano la conversazione: come è stato creato l’universo, e a quale scopo? E perché il male è stato creato insieme al bene?
Vidal affronta tali temi senza che la sua sensibilità contemporanea interferisca col rigore storico, offrendoci così un efficacissimo spaccato del pensiero del tempo.

«In Creazione non c’è pagina che non sia interessante e non offra al lettore dell’autentico
godimento». The New York Times
«Ambizioso,colto, ci fa vedere la grande storia antica con gli occhi di un suo contemporaneo».
The New York Times Book Review

Gore Vidal (1925-2012) Narratore e saggista nato a West Point, è stato uno degli intellettuali
più importanti del Novecento americano. Fra le sue opere, oltre a Creazione, Fazi Editore ha
pubblicato i romanzi La statua di sale, L’età dell’oro, Impero, Giuliano, Il giudizio di Paride,
Duluth, Myra Breckinridge, Il candidato e i due volumi di memorie Palinsesto e Navigando a

vista.

SAGGISTICA

Geoffrey Ingham
LA NATURA DELLA MONETA
Traduzione di Fabrizio Saulini / collana Le Terre / pp. 378 / euro 20

Sapere come funziona la moneta è fondamentale e necessario
per capire il capitalismo oggi.

In La natura della moneta, con un linguaggio semplice e alla portata di
tutti, Geoffrey Ingham, che non è un economista ma un sociologo,
riesce meritoriamente a farci comprendere il concetto di moneta, la sua
storia e le sue implicazioni per coloro che la usano quotidianamente
(quasi tutti al mondo). L’autore si ricollega alle tradizioni intellettuali
più eterodosse delle scienze sociali per costruire una nuova teoria: la
moneta come pilastro delle relazioni sociali. Secondo Ingham,
l’economia e la sociologia dominanti non sono state finora in grado di
cogliere la specificità della moneta, per lo più considerata dagli
economisti come un “velo” neutro che sottostà al meccanismo
dell’economia “reale”. Partendo dalla definizione della moneta come “promessa di pagamento” socialmente e politicamente radicata, Ingham dà una nuova lettura analitica di fenomeni storici, come le origini della moneta, i sistemi monetari degli antichi imperi del Vicino Oriente e la coniazione in epoca greca e romana, fino all’affermazione della moneta-credito del capitalismo.
Anziché concentrarsi sulle relazioni di produzione e proprietà, Ingham osserva che la peculiarità
del capitalismo consiste nella struttura sociale (che comprende complessi collegamenti tra imprese,
banche e Stati) attraverso la quale i debiti privati vengono “monetizzati” e che i “disordini”
monetari come inflazione, deflazione e crisi valutarie sono solo una conseguenza del venir meno
delle relazioni tra creditori e debitori.
Con un’analisi sferzante e una concezione eterodossa della moneta, questo saggio, che fa chiarezza
nel recente dibattito sulla nascita di nuovi spazi e nuove forme monetarie, è destinato a diventare
un testo imprescindibile per capire quali siano i veri rapporti di potere nella nostra società.

«Un libro rigoroso dal punto di vista teorico e ben documentato nell’ambito della sociologia
economica». Chicago Journal
«Questo libro eccellente dimostra una conoscenza della moneta-credito più solida di quella dei
maggiori economisti eterodossi e di quasi tutti gli economisti ortodossi». openDemocracy

Geoffrey Ingham è professore di Sociologia ed Economia politica all’Università di Cambridge e
Fellow al Christ’s College. Nato nel 1942, si è laureato in Sociologia all’Università di Leicester nel
1964 e ha conseguito il PhD presso l’Università di Cambridge nel 1968. Prima di tornare a
Cambridge nel 1972, ha insegnato alle Università del Sussex e di Leicester.

Come passa in fretta il tempo! Mi sembra sempre strano che sia passato un intero mese di letture tra l'uno e l'altro di questi post.
Questo, soprattutto, è stato un mese con una particolarità: una spiccata propensione a leggere libri di storia inglese. Ben tre dei sei libri letti questo mese è infatti dedicato a questo argomento. Il perchè è spiegabile con un ritorno della mia nostalgia per la mia amata Gran Bretagna, dove vissi un paio di anni fa e dove costruì l'idea finale di questo blog.
Sempre per amore di statistica, cinque dei sei libri comprati invece sono stati affari fatti al mercatino o, come nel caso del libro di Umberto Eco, uno sconto della casa editrice.
"Un mese passato leggendo è sempre un mese speso bene." Potrei aver appena creato il motto di questa serie di post :)
Buona lettura a tutti!

LIBRI LETTI AD APRILE

Dara Kotnik - Elisabetta d'Inghilterra
Nick Hornby - Non buttiamoci giù (Ebook)
Antonia Fraser - Le sei mogli di Enrico VIII
Brittainy C. Cherry - L'amore arriva sempre al momento sbagliato (Recensione)
Michela Murgia - Chirù (Ebook)
Lytton Strachey - La regina Vittoria

LIBRI COMPRATI AD APRILE

Arthur Miller - Focus
Margaret Atwood - Il racconto dell'Ancella
William Boyd - Ogni cuore umano
Umberto Eco - Il pendolo di Foucault
Sibilla Aleramo - Una donna
Joyce Carol Oates - Sexy

EBOOK PRESI DA MLOL AD APRILE

Michela Murgia - Chirù

COLLABORAZIONI AD APRILE

Brittainy C. Cherry - L'amore arriva sempre al momento sbagliato, Newton Compton
Wednesday Martin - Nella giungla di Park Avenue (Ebook), DeAgostini

Tutti i libri del mese: Aprile 2016

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domenica 1 maggio 2016